Alla ricerca di pesci d’acquario nel lago Malawi (II parte)

di Friedhelm Meier-Böke

 

Un ricordo indimenticabile: immergersi in un acquario gigantesco

Terminato il lavoro anche a me è stato concesso di utilizzare il tubo dell’aria del compressore per immergermi. Non essendo un provetto subacqueo sarei dipeso solo dal mio boccaglio per le mie immersioni ma in questo modo ho potuto nuotare alla profondità di alcuni metri senza dover continuamente ritornare in superficie per prendere aria – una sensazione straordinaria. Si nuota in un gigantesco acquario tropicale e in quest’acqua limpidissima del lago Malawi la visuale nell’acqua è di diversi metri. A pochi metri dalla riva il fondo precipita molto velocemente fino ad una profondità di 200 metri. Ma qui vicino alla riva nell’acqua ci sono tante rocce di granito. La superficie delle rocce è quasi sempre perfettamente levigata e su essa si sono insediate delle alghe. La forte insolazione favorisce la loro crescita. In mezzo a queste alghe vive anche una infinità di microrganismi animali e questo insieme viene definito con il termine “aufwuchs”. Questo è il regno dei ciclidi “mbuna” che si nutrono di queste alghe e quanto vive tra esse. Posso avvicinarmi ai pesci anche perché prendendo aria dal compressore attraverso il tubo posso nuotare molto più tranquillamente che con il boccaglio. I pesci si lasciano avvicinare fino a un metro di distanza. I maschi che possiedono un territorio sono molto aggressivi verso i loro simili difendendo il loro spazio il quale gli assicura il cibo e la possibilità di riproduzione. Io sono tollerato in quanto non sono un concorrente nutrizionale, non gli rubo il loro “aufwuchs”. Dovunque mi giro vedo anche una forte attività di riproduzione: le femmine vengono corteggiate dai maschi della stessa specie e spinte nel proprio territorio. Si può vedere anche la deposizione delle uova nella nota posizione a T.

Le uova spariscono nella bocca della femmina ed essa si allontana con il sacco boccale pieno (membrana branchiostega).

Altre volte ho visto anche delle femmine che guidavano i loro avannotti. Quando mi sono avvicinato, richiamavano per sicurezza i loro avannotti, prendevano tutti questi avannotti in bocca e sparivano tra le rocce.

Alcuni metri prima degli scogli, verso il centro del lago, si estende una striscia di sabbia più o meno larga. Qui vivono i “non-mbuna”, cioè quei pesci che non sono legati alle rocce. Questa è anche la patria degli Aulonocara, che mi sono particolarmente cari. Questi pesci tra di loro non sono così aggressivi, però nei miei confronti erano molto timidi, cioè ne vedo molto meno, e questo anche per il fatto che devo tornare in superficie. Il battello deve proseguire e il nostro lavoro per oggi non è ancora concluso. Io, per fortuna, ho ancora alcuni giorni di ferie da trascorrere in questo bellissimo Malawi, il “cuore caldo dell’Africa”, con la sua gente così povera però lo stesso così allegra.

Incontrerò sicuramente ancora molti pesci, però naturalmente rinuncio volentieri ai coccodrilli.


Cattura dei pesci nel Malawi

Vengono messi in uno dei grandi recipienti di plastica. Questo recipiente viene chiuso con una rete in modo tale che i pesci non possano fuggire, però che possa circolare l’acqua. Questo recipiente viene calato nell’acqua a qualche metro di distanza dalla riva, viene ancorato e reso visibile sulla superficie con una boa. Quando arriverà una delle due navi passeggeri che attraccano regolarmente sull’isola, i pesci verranno prelevati dall’acqua e messi in sacchetti di plastica con ossigeno e riposti in scatoloni di polistirolo. Questi scatoloni vengono consegnati poi al collaboratore di Mr. Grant sulla nave passeggeri. Lui accompagna il trasporto fino al più vicino porto presso Salima. Con un furgone questi scatoloni attraversano le strade africane piene di buche in mezzo alla savana per essere portati alla stazione di raccolta vicino alla riva del lago. Questi pesci vengono sistemati in numerosi acquari e grandi vasche finché non partono per le loro destinazioni in tutto il mondo. Il giorno della spedizione è un giorno di grande movimento: i pesci vengono suddivisi secondo l’ordine degli acquirenti, imbustati con ossigeno e nuovamente messi negli scatoloni di polistirolo e poi con un furgone di nuovo attraverso buchi e sassi fino al più vicino piccolo aeroporto. Da lì arrivano all’aeroporto della capitale Lilongwe e partono con un aereo per tutte le destinazioni del mondo e naturalmente anche per Francoforte.

Quando questi coloratissimi Ciclidi sono passati ancora attraverso le vasche dell’importatore e del negoziante e finalmente nuotano nel mio o anche nel vostro acquario, può succedere che un ospite non intenditore esclami: “Ma questi sono pesci corallini ? E queste piante vivono insieme ai pesci marini? Ma questo non è possibile!”

Con i Ciclidi del lago Malawi però questo è possibile!

Il mondo acquatico nell’acquario del lago Malawi

 I vivaci e coloratissimi Ciclidi del lago Malawi affascinano moltissimi acquariofili. Siccome molti di questi pesci arrivano ad una grandezza di 10 cm e oltre, non sono indicati acquari piccoli per il loro allevamento. 300 litri è proprio il minimo per un acquario adatto ai pesci del lago Malawi, anche perché le molte rocce che bisogna introdurre riducono notevolmente il volume dell’acqua. Il lago Malawi ha un’acqua molto pulita con un carico batterico estremamente basso.

Di questo dovrebbe tenerne conto chi alleva questi pesci e dovrebbe mantenere delle condizioni igienicamente molto buone. L’acqua del lago Malawi non è così dura come spesso viene detto. La conduttività è di circa 250 µS/cm. La temperatura è di 25°C. La durezza totale è intorno a 5° dGH e la durezza carbonatica è di 7 °dKH. Il valore pH è tra 7,8 e 8,5.