IL LAGHETTO, OVVERO UNO SPECCHIO DI BIODIVERSITà
 a cura di Maurizio Lodola

Il termine biodiversità è relativamente nuovo, coniato da W. Rosen nel 1980, ed è un concetto integrato, che prende in considerazione teorie ecologiche e genetiche, secondo le quali essa è il risultato dell’evoluzione, della selezione delle specie – processo tuttora in corso – dall’origine della vita ad oggi, sul quale si è inserita, circa 10.000 anni fa, l’azione antropica. Tale risultato ha prodotto quello che noi chiamiamo “il mondo naturale”, cioè l’incredibile varietà di piante ed animali che, con diversi adattamenti, popolano il nostro pianeta. Il grandioso patrimonio genetico che è alla base della biodiversità deve essere assolutamente preservato, poiché è necessario per la sopravvivenza delle specie, compresa la nostra. Purtroppo la pesante e continua ingerenza dell’uomo sull’ambiente ha ridotto vistosamente la diversità e variabilità delle specie, causandone talvolta l’estinzione. Anche in questo momento, in qualche parte del mondo, interi habitat e decine di specie animali e vegetali stanno scomparendo per mano dell’uomo. D’altra parte, e in questo caso grazie all’uomo, la creazione di parchi e riserve ha favorito la sopravvivenza e la riproduzione di molte specie altrimenti minacciate. Queste istituzioni tentano di limitare l’erosione della biodiversità attuando strategie di protezione e di ripristino dell’ambiente a partire dagli ecosistemi più rappresentativi, come le barriere coralline, il mar Mediterraneo, le foreste pluviali, ecc. Nonostante questi sforzi la biodiversità naturale continua ad impoverirsi e la gestione delle risorse del pianeta rimane l’inestricabile nodo alla base del nostro futuro.

Qualsiasi tipo di ecosistema è quindi meritevole di essere salvaguardato e le nostre singole coscienze possono contribuire su piccola scala alla conservazione dei microambienti in cui viviamo, in particolare degli spazi verdi che si trovano all’interno dell’assetto urbano. Mi riferisco ai tanti giardini cittadini, privati e non, che ospitano un punto d’acqua, fontana o laghetto più o meno grande che sia. Oltre all’indubbia funzione estetica e paesaggistica rappresentata da questi punti focali, la presenza dell’acqua è salvifica per molte specie di piante ed animali, soprattutto in un contesto cittadino. L’acqua è infatti una fonte trofica primaria, non solo per dissetarsi ma perché è un medium vitale per molti organismi che, grazie ad essa, si riproducono, alimentando in tal modo il ciclo naturale. Quanto più un laghetto è naturale tante più specie lo abiteranno, rendendolo man mano un ecosistema ricco e completo. Chiunque si sia soffermato a guardare la vita di un piccolo specchio d’acqua, anche se racchiusa fra il perimetro di cemento di una fontana cittadina, avrà notato oltre ai consueti pesci rossi anche molti altri animali: fra le foglie semisommerse galleggiano al sole le rane; piccole lumache si notano spesso sui bordi della vasca e se ci avviciniamo vedremo anche degli strani insetti che sembrano pattinare sull’acqua; libellule di vari colori si aggirano sulla sua superficie contendendosi il territorio, mentre farfalle e insetti impollinatori vanno e vengono dai fiori di ninfee. Anche gli uccelli si fermano spesso a bere, come i piccioni cittadini, o a rinfrescarsi le piume, come i tanti passerotti, mentre i merli sono più occupati a razzolare qualche lombrico e a primavera si può godere lo spettacolo delle rondini che calano ininterrottamente sull’acqua in cerca di cibo e di un po’ di fango per il loro nido.

Questo piccolo ecosistema racchiude una catena alimentare che, a partire dai piccoli microrganismi acquatici, sostiene numerose specie animali, consentendo loro di vivere e riprodursi anche in un ambiente difficile come quello urbano. La complessità biologica di questa biocenosi, di questa piccola comunità di piante e di animali, può progressivamente crescere ed arricchirsi di nuove presenze, sempre che l’uomo non intervenga a disturbare l’equilibrio.

Per questi motivi, oltre a godere della sua bellezza in tutte le stagioni, fare un laghetto nel proprio giardino è contribuire, seppure su scala infinitesima rispetto a quella globale, al mantenimento della biodiversità locale. In tal modo  molte specie animali e vegetali potranno vivere e riprodursi, compiendo davanti ai nostri occhi il loro ciclo vitale che è – da sempre e dovrà esserlo anche in futuro – legato al nostro.