IL LAGHETTO ORNAMENTALE: PROGETTO E ALLESTIMENTO
A cura di Maurizio Lodola

In ogni tipo di giardino, grande o piccolo che sia, uno specchio d’acqua rappresenta sempre un punto d’attrazione, ideale luogo di sosta e di meditazione. La presenza di uno stagno o un laghetto ornamentale all’interno di uno spazio verde conferisce al luogo una forte notazione paesaggistica, tanto più spiccata quanto più verosimile al naturale.

Per realizzare un ambiente acquatico che imiti il più possibile un biotopo naturale occorre avere a disposizione un’ampia superficie, ma anche se lo spazio è piuttosto limitato si può comunque impiantare un laghetto in miniatura. In commercio esistono vari modelli già pronti all’uso, di diversa grandezza, in plastica o in fibra di vetro, alcuni adatti anche per i balconi.

Realizzare da soli un laghetto è senz’altro possibile, purché la progettazione non segua solamente dei canoni estetici, ma tenga conto delle problematiche connesse a questo piccolo ecosistema. La prima cosa da fare è quindi individuare il posto giusto per la sua collocazione, adottando dei criteri di scelta che non pongano futuri problemi.

L’ideale è una posizione luminosa che prenda sole per almeno 6 ore al giorno, preferibilmente al mattino, affinché le piante acquatiche, come le ninfee, possano fiorire. L’abbondanza di luce diretta favorirà senz’altro la fioritura, ma una posizione troppo assolata porterà anche alla proliferazione delle alghe, la cui eccessiva crescita può rendere l’acqua torbida e maleodorante. Si consiglia allora di ricoprire almeno la metà della superficie del laghetto con piante acquatiche, la cui presenza tenderà a limitare lo sviluppo algale, altrimenti dovremo ricorrere a dei prodotti specifici anti-alghe.

Facciamo attenzione inoltre a non porre il laghetto in prossimità di alberi caducifogli, altrimenti in autunno dovremmo raccogliere le foglie cadute in acqua per evitare che marciscano e inquinino. Occhio anche alla presenza di alberi dalle radici robuste in prossimità dell’invaso, perché potrebbero danneggiarlo.

Un altro requisito poi da rispettare nella scelta del luogo è la corretta posizione del laghetto all’interno del terreno che lo ospiterà: lo specchio d’acqua, infatti, non deve essere “infossato” come in una vallata, ma si deve porre in una posizione leggermente sopraelevata rispetto al terreno circostante. Questo accorgimento si dimostrerà utile in caso di piogge persistenti ed intense, che potrebbero nel primo caso far straripare il laghetto o provocare smottamenti di terra.

Terminata la fase progettuale si può infine passare alla fase operativa, avendo cura di procurarsi in anticipo tutto il materiale occorrente per la realizzazione e cercando anche di prevedere in linea di massima il tempo necessario all’esecuzione: sarebbe infatti spiacevole cominciare lo scavo dell’invaso e poi doverlo abbandonare per un po’ di tempo, con il rischio che si possa riempire nel frattempo di acqua piovana e costringerci poi ad un lavoro molto faticoso. Il periodo migliore per la costruzione del laghetto è senz’altro la fine dell’inverno, quando l’acqua comincia a scaldarsi e le piante escono dalla stasi vegetativa.

A questo punto si può iniziare lo scavo, tracciando sul terreno la sagoma del laghetto. Se abbiamo scelto di utilizzare una scocca prefabbricata di quelle già pronte in commercio dovremo scavare il terreno riproducendo la sagoma della vasca (in alternativa allo scavo, la vasca può essere anche essere sopraelevata rispetto al livello del terreno e contornata di un muretto a secco). Dopo aver assestato il fondo della buca, versiamoci uno strato di circa 10 cm di sabbia, controllando con una livella che la superficie sia perfettamente piana. Caliamo quindi la vasca nella buca e riempiamo con terra o sabbia gli spazi vuoti che la circondano; sassi, pietre decorative e piante potranno essere impiegati per nascondere i bordi e rendere l’insieme gradevolmente naturale. Si può allora riempire d’acqua e iniziare a mettere le piante e dopo qualche giorno i pesci .

In alternativa alle vasche in plastica si può realizzare l’invaso anche in cemento, progettandolo di qualsiasi forma e dimensione. Non è però alla portata di tutti perché va fatto eseguire da personale specializzato affinché non si abbiano poi crepe e perdite d’acqua. Facciamo quindi un bilancio fra costi e risultati prima di optare per questa soluzione, che è conveniente solo se si può disporre di un bacino d’acqua davvero grande.

Il materiale che però si è maggiormente imposto sul mercato è il telo in PVC, più funzionale e pratico delle precedenti proposte, che offre inoltre buone garanzie di resa e di durata a costi contenuti. Questo materiale sintetico ci permette di realizzare forme personalizzate per dimensioni e profondità; è facilmente trasportabile e di semplice installazione, adatto a chiunque si voglia cimentare nella costruzione “fai da te” del laghetto.

Prima dell’acquisto è bene determinare le esatte dimensioni del telo, tenendo conto della profondità, dell’altezza delle terrazze e calcolando anche i bordi (si aggiungono circa 30 cm per ogni lato): occorre tener presente infatti che il telo tende a fare delle pieghe mentre lo si stende e che i bordi sono necessari per fissarlo ed impedire la fuoriuscita dell’acqua nel terreno circostante per capillarità.

Ultimato lo scavo si passa a stendere il telo, evitando di creare bordi troppo a picco e cercando di eliminare tutte le pieghe che si formano vicino alle curve della vasca. Durante questa operazione ci si può far aiutare da qualcuno oppure fissare i bordi con dei sassi pesanti che tengano fermo il telo mentre lo stendiamo. Una volta aggiunta l’acqua, il peso della massa liquida tenderà ad appianare le pieghe e, se ne rimangono, basterà girare intorno al laghetto tirando il telo dove ce n’è bisogno. Il bordo di PVC che fuoriesce potrà poi essere mascherato con pietre, piastrelle, ecc. Nel riempimento del laghetto sarebbe meglio procedere per gradi, immettendo l’acqua un po’ alla volta, in modo che il telo abbia il tempo per assestarsi bene al terreno sottostante.

Arrivati a riempire l’invaso per circa i 2/3 si può provvedere al trattamento dell’acqua con appositi biocondizionatori, quali il Sera Aquteich e il Sera Koi Protect, indispensabili per eliminare il cloro e preparare l’acqua all’inserimento di piante e pesci.

Per mantenere l’acqua ossigenata dovremo inserire nella vasca una pompa di movimento con dei giochi d’acqua e un adeguato sistema di filtraggio, capace di eliminare le sostanze inquinanti prodotte da pesci e piante, come il filtro Sera W 1600, adatto per invasi fino a 10.000 lt.

Il nostro laghetto è ora pronto per ospitare pesci e piante acquatiche che faranno di questo luogo un punto focale del nostro giardino, rappresentando un’oasi anche per farfalle, libellule, rane ed altri piccoli animali.

Nel prossimo articolo vedremo insieme la cura e la manutenzione di questo affascinante ecosistema.

Intanto potete trovare tutte le informazioni sul laghetto nelle apposite guide Sera e sul sito Internet www.sera.it.