IL LAGHETTO ORNAMENTALE:
COME INTERVENIRE IN CASO DI ALGHE
a cura di Maurizio Lodola
In estate, con l’aumento delle ore di insolazione,
l’acqua del laghetto tende spesso a intorbidirsi, fino a diventare verde e
maleodorante. La causa è da imputarsi ad un’eccessiva proliferazione delle alghe
in sospensione, le quali normalmente sono il nutrimento di molti microrganismi e
quindi fanno parte della naturale catena alimentare dell’acqua, ma, se si
riproducono in eccesso, creano danni all’intero ecosistema. Infatti, una volta
consumati gli elementi nutritivi a loro disposizione, le alghe muoiono e
marciscono, sottraendo ossigeno all’acqua e rendendo così precarie le condizioni
di vita dei pesci e delle altre piante.
Le cause alla base di un’incontrollata fioritura
algale sono in genere riconducibili a due fattori: un’eccessiva presenza di
nutrienti e di luce. Entrambe le cause si possono risolvere con vari rimedi
(biologici, chimici, lampade UVC) e diverse possibilità di intervento.
L’attuazione di rimedi biologici comporta semplici
operazioni di revisione e ripristino del laghetto, fino al suo riequilibrio.
Spesso l’acqua del laghetto è troppo ricca di nutrienti (nitrati e fosfati),
causati da un’abbondante alimentazione dei pesci e/o dai residui di foglie e
piante morte che, non rimosse, si decompongono, aggiungendosi al carico delle
altre sostanze organiche.
Riduciamo gli agenti inquinanti presenti,
effettuando dei cambi d’acqua (20-30% del volume) ed utilizzando poi acqua di
sorgente o di rubinetto (l’acqua piovana è sconsigliabile, perché risente
dell’inquinamento atmosferico). Se nel laghetto si è formato un fondo melmoso di
terra dilavata dalle piogge, occorre rimuoverla e sostituirla con del ghiaietto,
poiché questo substrato ricco di nutrimento favorisce in maniera considerevole
la crescita delle alghe. Durante questa operazione controlliamo che ci sia un
numero sufficiente di piante subacquee, quali Elodea e Ceratophyllum,
che concorrono con le alghe per lo stesso tipo di nutrimento; la loro presenza è
quindi determinante per tenere a freno un’eccessiva riproduzione algale.
Una volta rimosse le alghe dalla superficie
dell’acqua, ripuliamo il filtro e controlliamo che nei giorni seguenti non ci
siano altre alghe morte, altrimenti il loro ciclo ricomincia da capo.
Aggiungiamo al filtro della torba, come SERA biogranulato di torba, il
cui uso rilascia nell’acqua colloidi naturali e tannini, responsabili della
caratteristica colorazione ambrata. Queste sostanze assorbono parte della
radiazione luminosa utilizzata dalle alghe per la fotosintesi, limitandone
quindi l’accrescimento.
Valutiamo infine l’esatta entità della popolazione
dei pesci presenti nell’invaso, poiché spesso ad un numero elevato i pesci
corrisponde un eccessivo approvvigionamento di cibo, potenzialmente inquinante.
Se, invece, la proliferazione delle alghe è dovuta
ad un eccessivo periodo di esposizione dell’acqua alla luce diretta, si dovrà
provvedere ad ombreggiare in qualche modo il laghetto (è buona norma collocarlo
in zone che ricevono non più di 5-6 ore di sole diretto al giorno), ricorrendo
non alla copertura di alberi piantati in prossimità poiché perdono le foglie, ma
all’uso di piante galleggianti a foglia larga, come le ninfee, che garantiscono
un’ombra diffusa e naturale.
Può succedere che, nonostante tutti questi sforzi,
non si riesca a limitare efficacemente la crescita algale ed è necessario
ricorrere anche a rimedi chimici. Si tratta principalmente di sostanze alghicide,
come SERA teichclear, il cui uso combinato con SERA teichmorena,
estratto di torba, combatte efficacemente e in maniera duratura sia le alghe
filamentose che quelle viscide. Ci si può avvalere anche di prodotti
agglomeranti, quali SERA crystal, in grado di compattare le alghe in
sospensione e le altre impurità organiche presenti nell’acqua. Parimenti a
quest’ultimo, anche le lampade a radiazione ultravioletta (UVC) servono ad
agglutinare le alghe in sospensione. E’ fondamentale che tali apparecchi siano
montati a monte del filtro, il quale raccoglierà poi le alghe morte e che quindi
dovrà essere ripulito spesso dal materiale aspirato.
In conclusione, abbiamo visto diversi tipi di
interventi per contrastare ed eliminare il fenomeno delle alghe nel laghetto,
che, se eseguiti correttamente, nel giro di poco tempo danno risultati duraturi.
Rimane comunque determinante la regola della prevenzione, da attuarsi con
periodici cambi d’acqua, filtraggio con torba e controlli di nitrati e fosfati.
Un ultimo consiglio di carattere ecologico: le
alghe eliminate possono essere utilizzate come compost per concimare le piante
del giardino, da annaffiare con i cambi d’acqua ricca di utili sostanze
organiche.
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