La conduttività è un parametro fisico misurabile in µs/cm (micro-siemens per centimetro). Rappresenta la capacità che ha una sostanza di condurre l'elettricità; l'acqua pura ha conduttività di 0 µs/cm, ma praticamente non esiste. L'acqua distillata che si acquista ha già valori che vanno dai 45 ai 70 µs/cm, mentre quella che si ottiene da un impianto a osmosi inversa con una membrana nuova ha poche unità di µs/cm. L'acqua con conduttività 0 µs/cm è un isolante mentre man mano che vi sciogliamo dentro dei sali (qualunque tipo di sale: dal sale da cucina - cloruro di sodio - ai nitriti, dai nitrati ai fosfati, ai silicati, ecc.) diventa un conduttore. I pesci sono molto sensibili a questo valore che secondo gli ultimi studi pare essere tra i più importanti in acquario: i nostri piccoli amici mal sopportano variazioni di questo valore in quanto ad esso è legato la pressione osmotica. Quest'ultima misura la pressione appunto a cui i tessuti del pesce sono sottoposti quando l'equilibrio tra la concentrazione salina interna (del pesce) e quella esterna (dell'acqua) varia. Quando un pesce viene spostato da un acquario ad un altro con valori di conduttività diversa, cerca di contrastare questa variazione assumendo o espellendo acqua dalle proprie cellule. Se la diversità fra i valori di conduttività dei due acquari è notevole (nell'ordine del 10-15%), il meccanismo di compensazione, a causa della sua lentezza, non riesce in tempo utile e le membrane cellulari si lacerano portando il pesce alla morte dopo un'agonia di qualche ora. La conduttività si misura con apparecchi elettronici.