Allevamento e cura di Uromastici (Uromastyx geyri)
di Uta Mönnicke

Da ormai 10 anni mi occupo dell’allevamento e della cura di rettili. Possiedo due negozi specializzati, uno gestito da mio marito e l’altro da me. Siccome mi trovo nel negozio dalle 7,30 fino alle 18,00, utilizzo le mie quattro grandi e assolate vetrine per allestire dei terrari che riproducono vari deserti.

Nel più grande di questi terrari allevo dal maggio 2002 una delle dieci varietà di Uromastyx: si tratta dell’Uromastyx geyri nella sua forma gialla. Questi animali, attivi di giorno, provengono dal Sahara centrale.

Gli Uromastici abitano pendii sabbiosi o sassosi, alte vallate, ma anche pianure. Si trovano specialmente in quei luoghi dove la quantità di rugiada garantisce il rifornimento di acqua e dove c’è ancora un minimo di vegetazione. Del loro ambiente naturale fanno parte anche le oasi.

L’allevamento degli Uromastici

Nel terrario gli Uromastici vengono allevati in coppia. Le dimensioni del terrario dovrebbero essere di almeno cm 125x100x75 per una coppia. Se i terrari sono troppo piccoli o sono presenti troppi animali, un’esemplare dominante può stressare talmente tanto gli altri in modo tale che questi riducono l’assimilazione del cibo fino ad arrivare a rifiutarlo.

Quando ho acquistato i miei due animali il loro sesso non era ancora riconoscibile. Un animale era più grande dell’altro. Già nel terrario di quarantena era evidente che il più piccolo dei due era dominato dall’altro. Nonostante il più grande degli Uromastici non mostrasse alcuna aggressività, l’animale più piccolo usciva dal suo nascondiglio solamente per ricercare il cibo quando l’animale più grande stava nel suo nascondiglio.

Per risparmiare ulteriore stress all’animale ritenuto sottomesso, una volta terminata la quarantena gli animali sono stati divisi. Sono stata molto contenta quando un appassionato di rettili molto competente si è interessato all’animale più grande e lo ha acquistato.

In un primo momento ho messo l’animale più piccolo insieme ad una coppia di Amphibolurus barbatus. Ognuno di questi tre animali si sceglieva un suo posto preferito. Per questo motivo sin dall’inizio non ho avuto alcuna difficoltà. Ho dovuto risistemare il terrario alcune volte finché non ho trovato la soluzione più favorevole per gli animali e più semplice per me per la pulizia.

Allestimento e posizione

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Il mio terrario è direttamente dietro la finestra in modo tale che riceve i raggi del sole a partire da mezzogiorno fino al calare del sole. Ciò è molto favorevole per questi animali così bisognosi di sole e di luce. L’allestimento è costituito da rami contorti, pietre e tubi di sughero che ho sistemato in modo tale che gli animali possano rifugiarsi in qualsiasi momento da zone calde in zone più fresche e umide.

Come fondo ho scelto la sabbia gialla del deserto normalmente in commercio, con la quale ho creato uno spessore di circa 5 cm. Per regolare l’umidità dell’aria (50 / 70 %) ho introdotto nel mio terrario un recipiente basso con acqua. Questo recipiente è sufficientemente grande da farlo utilizzare sia come vasca da bagno che come abbeveratoio.

In un metà del terrario ho messo dei cavi riscaldanti che ho coperto con una lastra di ardesia, che ha così la funzione di distribuire uniformemente il calore. Su questa lastra di ardesia ho sistemato inoltre delle pietre formando una grotta e sopra queste ho installato una lampada per rettili da 100 W. Oltre alla grande luminosità, sotto alla lampada si arriva ad una temperatura di 50 gradi. Intorno alla lastra di ardesia non ho messo la sabbia, questo per evitare che gli Uromastici si possano bruciare con il cavo riscaldante o possano ferirsi a causa delle pietre che cadono, in quanto il loro passatempo preferito è scavare. Come temperatura normale diurna raggiungo con l’aiuto del cavo riscaldante e della fonte luminosa 35 gradi, che arrivano a 40 gradi con il sole.

Per rifornirli anche della giusta quantità di raggi UV ho montato sotto il coperchio del terrario una lampada da 30 W con il 33 % di raggi UV-A e l’ 8 % di raggi UV-B: questo è assolutamente indispensabile per sintetizzare la vitamina D3.

Spegnendo l’illuminazione verso le ore 18, si instaura anche il necessario abbassamento di temperatura di circa 15 gradi tra giorno e notte.

La giusta alimentazione

Gli Uromastici si nutrono prevalentemente di vegetali. Durante l’inverno do ai miei animali i vari tipi di insalata, in modo particolare i miei animali gradiscono la cicoria.

Durante l’estate l’alimentazione è molto più semplice e varia. All’inizio della primavera, appena possibile, aggiungo all’alimentazione fiori di farfara. Questi sono molto graditi sia agli Uromastici che agli Amphibolurus barbatus, come anche graditi sono i fiori del dente di leone, del trifoglio e della veccia. A questi possiamo aggiungere anche le foglie del dente di leone, del trifoglio, della piantaggine e dei vari tipi di convolvolo. Inoltre, chi nel proprio giardino coltiva il tropeolo, può fare contenti i propri animali. Distribuendo l’alimento, faccio attenzione a dare loro delle foglie non troppo grandi, altrimenti il mio Uromastice rifiuta la sua razione. I resti delle foglie possono rimanere nel terrario; grazie alle alte temperature il mangime si secca molto velocemente e rimane a disposizione degli animali come riserva, in quanto mangiano anche le foglie secche. Il mangime però non deve avere nessun punto marcescente. Per rifornire gli animali con vitamine e sali minerali, aggiungo all’acqua da bere il sera reptilin.

Inoltre do ai miei animali anche il cibo secco per Amphibolurus barbatus e l’osso di seppia tritato. Una volta alla settimana do loro anche il sera reptimineral C. Dato che i compagni del mio Uromastice mangiano anche grilli e cavallette, anche il mio Uromastice ogni tanto cattura un insetto sfuggito agli altri coprendo così la sua esigenza di alimentazione animale.

Abitudini

Gli Uromastici sono animali molto interessanti. Nel mio animale posso osservare una regolare organizzazione della giornata. Quando splende il sole, già circa intorno alle 8, è già al suo posto per prendere il sole. Durante la giornata cambia varie volte i posti, occupando gli intervalli mangiando, scavando o passeggiando davanti al vetro frontale del terrario. Intorno alle ore 18 sparisce nella sua tana dormitorio costituita da un tubo di sughero.