Sera risponde:  Quanti pesci posso allevare nel mio acquario?

 

  • Salve vorrei sapere se in un acquario di 125 litri come pulitori vanno bene 4 Corydoras, 2 Siamensis e 2 Botia e quanti pesci al massimo posso inserire. (Andrea P. – MI)

  • Buonasera, vorrei un consiglio per un'eventuale nuovo acquario dove dovrò trasferire i miei due pesci rossi, perché ormai nell'acquario attuale (120 l) stanno un po’ strettini, sono diventati di discrete dimensioni! Quello che vorrei sapere è: andrebbe bene una vasca da 300 litri e, oltre loro quanti pesci (rossi) posso ancora ospitare? (Manuela L. – TO)

  • Se dovessi comprare un acquario di 40 litri,quanti pesci rossi potrebbero viverci  bene dentro? Invece, per 5 pesci rossi, quanti litri occorrono?  Grazie, Leyla.

  • Carissimo Dott. Lodola, sto seguendo scrupolosamente i suoi consigli, utilizzando esclusivamente i prodotti SERA. Le scrivo nuovamente, per avere altri consigli sui pesci e precisamente: date le dimensioni reali dell'acquario (150x45x30) e i litri netti 250, quanti esemplari di Discus posso mettere? Quanti pesci neon (cardinali) e quanti pesci mangiatori di alghe (mi consiglia la specie);  (Dino P. – SR)

  • Ciao Maurizio, ritenevo già che 1 litro per cm. non fosse un metodo molto affidabile e peraltro poco scientifico, ma per restare in argomento, come faccio a sapere quanti pesci posso inserire nella vasca senza andare oltre il limite imposto dal filtro?
    - Vasca grande - (Biotopo lago Tanganica) - 150 x 60 x 60 con due filtri da 15 x 45 x 60
    - Vasca piccola - (Discus) - 120 x 50 x 60, le dimensioni del filtro non le conosco, ma la vasca è una di quelle standard. Grazie (Devid Z.)

 

Questa è una delle domande più frequenti che si pone un acquariofilo, ma qual è la risposta giusta? Spesso ci viene detto 1 o 2 litri d’acqua per cm. di pesce, ma ben diversi sono dieci Neon da due centimetri e un solo Ciclide da venti…

Ma allora come regolarsi? Non esiste una regola universale, poiché ogni acquario è un microcosmo a sé, un ecosistema con un suo equilibrio specifico che dipende non solo dal volume d’acqua a disposizione, ma soprattutto dal tipo di filtraggio e dai materiali in esso contenuti, dal numero e tipo di piante che coltiviamo, dalla qualità e dalla quantità di cibo che forniamo ai nostri pesci, dalla frequenza con cui effettuiamo i cambi parziali d’acqua.

Valutare se tutto ciò che facciamo per il nostro acquario è corretto è in fondo più semplice di quanto possa sembrare a prima vista, e in questo la chimica dell’acqua ci viene in soccorso. Le sostanze derivanti dalla crescita dei pesci e delle piante (urina, feci, squame, foglie in decomposizione), alle quali si aggiungono quelle da noi immesse nell’acqua (mangimi, vitamine, fertilizzanti e condizionatori), vengono elaborate dal complesso metabolismo dell’acquario – che ha alla sua base i batteri presenti nel filtro – e trasformate in sali, soprattutto di azoto (prima nitriti NO2 e poi nitrati NO3) e di fosforo (fosfati PO4), che si accumulano costantemente e non più trasformabili.

Il controllo periodico dei seguenti parametri ci permette di individuare eventuali carenze del nostro sistema o errori nella manutenzione.

-         I nitriti provengono dalla decomposizione delle sostanze azotate (ad es. le proteine) e sono molto tossici. La loro concentrazione deve essere inferiore a 0.1 mg/l: se è più alta sicuramente siamo in presenza di problemi legati all’efficienza del filtro, o riempito con materiali inadatti o di dimensioni non adeguate al volume del nostro acquario.

-         I nitrati provengono dalla trasformazione dei nitriti e sono indicatori di una buona funzionalità del filtro; non sono tossici se mantenuti entro certi livelli (non più di 50 mg/l).

-         I fosfati hanno un’origine simile a quella dei nitrati e sono tollerati dai pesci e dalle piante, purché abbiano una concentrazione inferiore a 0,5 mg/l.

Sia i nitrati che i fosfati vengono in parte assimilati dalle piante e in parte eliminati con i cambi parziali d’acqua.

Controllare questi valori è molto semplice con i test della Sera: basta aggiungere qualche goccia di reagente a pochi millilitri d’acqua prelevati dall’acquario e confrontare il colore ottenuto con la scala colorimetrica fornita con la confezione. Se ci accorgiamo che nonostante tutto questi due valori superano le concentrazioni ottimali, allora il nostro acquario è sovrappopolato. Evitiamo di usare resine per mantenere sotto controllo nitrati e fosfati, poiché tali prodotti li nascondono solo alla lettura dei test ma non li eliminano: in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Aggiungiamo invece qualche pianta a crescita veloce, regolarizziamo i cambi d’acqua ed eventualmente regaliamo qualche pesce a un nostro amico. Quando effettueremo nuovamente il controllo dei valori dell’acqua avremo la soddisfazione di constatare che tutto va bene e i nostri pesci ci ringrazieranno mostrandosi vivaci e coloratissimi.

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  Maurizio Lodola - consulente scientifico - Sera Italia
  maggiori informazioni al sito
www.seraitalia.com
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