Sera risponde: la conduttività
Cos'è la conduttività? La conduttività rappresenta la capacità che ha una sostanza di condurre l'elettricità: è un parametro fisico, misurabile con apparecchi elettronici, la cui unità di misura è il micro-siemens per centimetro (µs/cm). L'acqua pura ha una conduttività di 0 µs/cm, ma praticamente non esiste. L'acqua distillata che si acquista ha già valori che vanno dai 45 ai 70 µs/cm, mentre quella che si ottiene da un impianto a osmosi inversa con una membrana nuova ha poche unità di µs/cm. L'acqua con conduttività 0 µs/cm è un isolante, mentre man mano che vi sciogliamo dentro dei sali (di qualunque tipo, dal sale da cucina - cloruro di sodio - ai nitriti, dai nitrati ai fosfati, ai silicati, ecc.) diventa un conduttore. I pesci sono molto sensibili a questo valore che, secondo gli ultimi studi, risulta essere tra i più importanti in acquario: i nostri piccoli amici sopportano male variazioni della conduttività, in quanto ad essa è correlata la pressione osmotica. Quest'ultima misura la pressione alla quale i tessuti del pesce sono sottoposti quando varia l'equilibrio tra la concentrazione salina interna (delle cellule del pesce) e quella esterna (dell'acqua). Quando un pesce viene spostato da un acquario ad un altro con valori diversi di conduttività, cerca di contrastare questa variazione assorbendo o espellendo acqua dalle proprie cellule. Se la diversità fra i valori di conduttività dei due acquari è notevole (nell'ordine del 10-15%), il meccanismo di compensazione, a causa della sua lentezza, non è efficace in tempo utile e le membrane cellulari si lacerano o si disidratano, portando il pesce alla morte dopo un'agonia di qualche ora.
Quali sono i valori ottimali della conduttività? Variano a seconda delle specie di pesci presenti in acquario: · nell'acquario di comunità con pesci quali Scalari, Platy, Guppy, Tricogaster, Neon, Barbus, ecc. è ca. 500 µs/cm · nell'acquario di piante è 200-500 µs/cm · nell'acquario con pesci provenienti da acque dure come i Ciclidi del lago Malawi, Melanotaenia, Mollinesia, Tetraodon, Brachigobius, ecc. è 1000-2000 µs/cm · nell'acquario destinato alla riproduzione di pesci provenienti da acque tenere come Discus, Aphyosemion, Cardinali, ecc. è 10-100 µs/cm · per l'allevamento ottimale di pesci e invertebrati marini è 50-54 ms/cm · nell'acquario marino mediterraneo è 58 ms/cm 1000 µs/cm = 1 ms/cm
Come faccio a correggere la conduttività? Per diminuire la conduttività bisogna effettuare cambi parziali d'acqua con acqua a conduttività il più possibile vicino a 0 µs/cm, come l'acqua osmotica o quella distillata. Per aumentarla sarà sufficiente aggiungere il Sera Mineral Salt o il Sera Sale Marino. Le variazioni devono essere verificate con un conduttivimetro. ___________________________________
Ciao Luca, il problema che hai incontrato è forse meno inspiegabile di quanto sembra. I Ciclidi nani, infatti, sono particolarmente sensibili ai valori dell'acqua e quel pH "un po' alto" non fa presagire niente di buono... Il valore alle cui oscillazioni i pesci sono maggiormente sensibili è quello della conduttività: variazioni superiori al 10-15% provocano una pressione osmotica tale da causare la rottura o la disidratazione della parete cellulare degli organi interni, con un'agonia più o meno lunga del pesce (12-72 ore), senza alcun visibile danno esterno. Quando non è possibile effettuare il controllo del valore dell'acqua di allevamento (e non quella del tuo negoziante, che avrebbe potuto già creare dei danni...) e quella del proprio acquario, o quando comunque i valori sono molto diversi, bisogna procedere ad un ambientamento molto lento. Con i miei pesci normalmente procedo così: · svuoto i sacchetti con i pesci in un secchiello · inserisco un filtro interno con spugna · aggiungo un paio di gocce di Baktowert (per prudenza, non si sa mai...) · ogni mezz'ora aggiungo un mezzo bicchiere d'acqua dell'acquario, per 5-6 volte · quindi continuo come al punto precedente dopo aver prelevato però dal secchio (e buttato via) un 1/2 bicchiere d'acqua per altre 3 ore. · lascio i pesci nel secchio per altre 6 ore per dare tempo al medicinale di agire · infine pesco i pesci, li metto in acquario e butto via l'acqua del secchio · aggiungo una dose doppia (10 ml. ogni 25 litri) di Sera Morena per aumentare la secrezione di muco dei pesci e quindi anche le loro difese · spengo le luci dell'acquario e li lascio tranquilli per una giornata Il procedimento è lungo, ma finora infallibile. ___________________________________
Quello che ti è accaduto è abbastanza frequente con i Poecilidi (Guppy, Molly, Platy, Xipho) ed è dovuto ad uno sbalzo di pressione osmotica che provoca danni irreversibili nelle cellule dei pesci. Questi, infatti, vengono allevati in intensivamente in acqua salmastra per evitare l'attacco di batteriosi che il loro sistema immunitario non è più in grado di combattere a causa dellindebolimento del loro patrimonio genetico, seriamente compromesso dalla selezione sempre più spinta. Quando i pesci vengono trasferiti in acque più tenere (cioè con valori nella norma, come nel caso del tuo acquario), le loro cellule cercano di ristabilire l'equilibrio elettrolitico diluendo il liquido cellulare con l'introduzione di acqua (le membrane cellulari sono permeabili quasi esclusivamente all'acqua): se la differenza di concentrazione salina (misurabile attraverso la conduttività) tra liquido cellulare e acqua è troppo elevata, le cellule si gonfiano, poiché sono abbastanza elastiche, ma oltre un certo limite si lacerano. I danni producono quindi un indebolimento generalizzato del sistema immunitario, cosicché i pesci che sopravvivono allo shock osmotico delle prime 48 ore diventano poi facili obiettivi di micosi, batteriosi e parassiti in genere, come nel tuo caso. Per ovviare a questo problema si ricorre ad una lenta ambientazione. La cosa migliore sarebbe poter misurare la conduttività, ma se non è possibile, si procede così: dopo aver aperto il sacchetto di trasporto e averlo inserito nell'acquario, con una tazzina si toglie un po' d'acqua dal sacchetto e la si butta via, sostituendola con quella dell'acquario. Ad intervalli di 10-15 minuti si ripete l'operazione per almeno un paio d'ore. Se l'acqua di provenienza non è molto salata, il trattamento riesce nella maggior parte dei casi.
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