Gli stili alimentari nei pesci.Molti acquariofili ci scrivono esprimendo perplessità circa l’uso dei mangimi, frastornati dall’ampia gamma di alimenti presente sul mercato. Molti dubbi riguardano la scelta del tipo di mangime: sarà preferibile in scaglie o in pasticche, meglio i granuli o gli sticks, i liofilizzati o i chips? Altri dubbi sono rivolti invece alla loro composizione: sarà meglio un cibo più ricco in fibre o in proteine? Spesso l’incertezza deriva dal fatto che si ignora quale siano le abitudini alimentari dei nostri ospiti in acquario e di conseguenza quale sia il mangime più adatto per quel determinato pesce. Ecco quindi alcune brevi notazioni che vi aiuteranno a capire i principali stili alimentari dei pesci ed orientare le vostre scelte nell’acquisto dei mangimi. Le oltre 20.000 specie che rappresentano la classe sistematica dei Pesci presentano diverse specializzazioni in relazione all’ambiente in cui vivono: si va dai pesci carnivori, i grandi predatori acquatici, veloci e potenti, ai piccoli erbivori che vivono pascolando alghe sul fondo, passando per un’infinita gamma di situazioni intermedie. Ognuna di esse si accompagna ad una precisa morfologia e, quindi, guardando l’aspetto di un pesce, in particolare il suo apparato buccale, si può intuire a quale tipologia alimentare appartenga. Gli erbivori sono in genere caratterizzati dall’avere bocche prive di denti, che a limite si trasformano in radule taglienti, per raschiare il materiale vegetale che ricopre i sassi e la vegetazione del fondo. I carnivori hanno mascelle e dentature robuste, ma in alcuni la bocca è dotata di accessori, quali i bargigli, che consentono loro di frugare nel fango o nella sabbia alla ricerca dei piccoli invertebrati che vivono infossati nel fondale. E’ errato pensare ai carnivori unicamente come a grossi predatori: ci sono infatti molte specie di carnivori, sia d’acqua dolce che marini, di modeste o addirittura piccole dimensioni, che si cibano di altri animali, siano essi pesci più piccoli, insetti o invertebrati. Altre specie sono onnivore e presentano, più che dei denti veri e propri, delle placche masticatorie, adatte a triturare cibi di diversa consistenza. Anche la posizione della bocca è un’ulteriore indicazione per comprendere dove e che tipo di cibo assuma il pesce che stiamo guardando. I pesci con la bocca rivolta verso l’alto (per esempio Pecilidi, Aphyosemion, Aplocheilus) hanno anche la linea dorsale piatta e la pinna dorsale spostata verso la coda: vivono infatti negli strati superiori dell’acqua e si procurano il cibo abboccando in superficie. I pesci che hanno la bocca in posizione centrale o terminale rispetto alla testa presentano dorso e ventre convessi in modo uniforme sia verso l’alto che in basso (per esempio Caracidi, Ciprinidi, Barbi, Discus, Neon, ecc.): essi occupano di preferenza le zone centrali dell’acquario, procurandosi il cibo negli strati d’acqua intermedi. I pesci da fondo hanno ventre piatto e bocca rivolta verso il basso, talvolta estroflessa e munita di bargigli (Loricaridi, Cobitidi, Coridoras), adatta a frugare nel fondo alla ricerca di cibo.
Parallelamente alla grandezza ed alla forma della bocca, anche il resto dell’apparato digerente dei pesci (tipologia dell’intestino, dello stomaco e dei succhi gastrici, modalità di assorbimento del cibo) presenta varie modificazioni a seconda delle diverse abitudini alimentari. I pesci carnivori hanno uno stomaco grande, per contenere il volume delle prede, le cui sostanze proteiche vengono velocemente assimilate, da qui un intestino corto. Completamente diverse invece le esigenze degli erbivori, che sono sprovvisti di stomaco ma dotati di un lungo intestino, dove le fibre vegetali vengono lentamente digerite. I pesci filtratori e pulitori hanno uno stomaco muscoloso, che permette la progressione del cibo verso l’intestino man mano che si alimentano cercando attivamente sul fondo; in essi l’intestino può essere sia breve che lungo a seconda dell’alimentazione, carnivora (proteica) o vegetariana (ricca di fibre). Naturalmente, all’interno delle grandi tipologie alimentari citate esistono numerose forme intermedie, come può accadere che pesci che occupano strati d’acqua medi mangino anche in superficie e viceversa ma, in ogni caso, anatomia e morfologia dei pesci variano a seconda delle loro scelte trofiche. E’ quindi essenziale per la loro sopravvivenza ed il loro benessere fornire mangimi adeguati alle loro abitudini alimentari: i pesci di superficie gradiscono mangimi galleggianti, a scaglie o in fiocchi, come Sera Vipan e Sera GVG-mix; per i pesci che si cibano a mezz’acqua sono adatti i cibi granulari e le pastiglie, come Sera granumix o Sera O-nip, che si inteneriscono mantenendo però la loro consistenza, e per di più – nel caso delle pastiglie – si fissano con una leggera pressione del dito al vetro dell’acquario, richiamando i pesci che le pizzicano. Le pastiglie di Sera O-nip sono per i pesci prevalentemente carnivori, mentre quelle di Sera Spirulina Tabs sono pensate per l’alimentazione dei pesci vegetariani. I cibi granulari e le pastiglie, quali Sera viformo e Sera Spirulina Tabs, sono indicati come cibo per i pesci che vivono vicino al fondo; a questi classici si aggiungono anche i nuovi mangimi in chips, come Sera vipachips per i pesci carnivori, e Sera welschips per gli erbivori. Concludendo, la scelta del menu per i vostri pesci deve assicurare qualità e varietà a garanzia di salute e bellezza.
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