Alzi la mano chi non ha mai avuto a che fare con un pesce rosso, solitamente uno di quelli che si vincono alle fiere o al luna park, stipato dapprima in un sacchetto di plastica e poi collocato in una boccia di vetro. Da bambini stavamo imbambolati a vederlo nuotare in tondo, convinti di avergli offerto una degna sistemazione (io avevo addirittura comprato due finte piante in plastica da mettere sul fondo per farlo sentire più a suo agio); cambiavamo scrupolosamente l’acqua della boccia tutti i giorni, sostituendola con acqua fresca di rubinetto e dispensavamo con regolarità finissime briciole di pane che il pesciolino ingoiava golosamente. Faceva ormai parte della famiglia finché, un giorno, non lo si trovava tristemente a pancia all’aria, inspiegabilmente morto nonostante le nostre cure. Al primo lutto ne seguirono poi altri: fu un susseguirsi di pesciolini rossi, dorati, rossi a macchie nere, bianchi a macchie rosse, sperimentammo diverse varietà, tenendoli anche in coppia, ma ogni volta cambiava ben poco, perché prima o poi morivano. Attribuimmo allora la colpa della mortalità all’esiguità del ciclo vitale del pesce, probabilmente già adulto, se non già vecchio, al momento dell’acquisto, mettendoci così il cuore in pace. Noi e i nostri genitori ovviamente non sapevamo di fare un grave errore nel condannare il nostro carassio alla classica sfera di vetro; ignoravamo certo che la quantità d’acqua a disposizione era troppo poca e poco ossigenata, che i rifiuti del pesce rimanevano a lungo in sospensione senza un filtro e, in presenza di escrementi, ci affrettavamo a cambiare subito l’acqua creando sicuri shock osmotici. Quanto alle briciole di pane, i pesci le mangiavano volentieri e sembravano ingrassare, mentre invece si gonfiavano per effetto della fermentazione intestinale, deperendo progressivamente. Molti di noi da bambini si sono senz’altro trovati in questa situazione che, talvolta, ancora oggi si ripropone ai nostri figli. Tuttavia, nell’arco di una generazione sono cambiate in meglio molte cose (soprattutto per il pesce): le informazioni circolano velocemente, è aumentato il rispetto per la natura e gli esseri viventi (anche se i luna park continuano a dispensare pesci rossi come allora) e di conseguenza anche il mercato del pet offre soluzioni appositamente studiate per garantire il benessere dei nostri beniamini. Nessun negoziante, infatti, ci offrirebbe oggi una bella boccia di vetro per ospitare il pesce rosso appena vinto, ma ci consiglierebbe un acquario, una vasca rettangolare di adeguata capienza, dotata di filtro biologico, pompa per il ricircolo dell’acqua e, soprattutto, una corretta alimentazione. L’acquario, innanzi tutto, è l’ambiente indispensabile nel quale far vivere il nostro pesciolino. Le dimensioni saranno proporzionali al numero ed alla taglia dei pesci ospitati (circa 15 litri per un singolo esemplare di pesce rosso), preferibilmente corredato di un fondo di sabbia o ghiaietto su cui inserire pietre ornamentali; si sconsiglia invece l’introduzione di piante, se non quelle a foglie coriacee come Anubias, perché i pesci rossi sono propensi a mangiarsele. Per il primo riempimento della vasca si può usare anche l’acqua di rubinetto, purché fatta riposare per almeno 3 ore, in modo che raggiunga la temperatura ambiente. Il cloro ed altre sostanze nocive presenti nell’acqua possono essere neutralizzati grazie all’uso di biocondizionatori, quali Sera Aqutan, rendendola immediatamente adatta all’inserimento dei pesci. Meglio ancora sarebbe poter utilizzare acqua osmotica – disponibile presso qualsiasi negozio specializzato – che è priva di qualunque tipo di sostanza e reintegrare gli oligoelementi necessari alla vita dei pesci con Sera Mineral Salt. Si aggiungerà poi Sera Aqutan, ricco di colloidi naturali e vitamine del gruppo B, per rendere l’acqua maggiormente vivibile ai pesci. Un filtro biologico ed una pompa garantiranno la necessaria depurazione ed ossigenazione dell’acqua. Nel filtro biologico si distinguono un materiale filtrante ad azione meccanica, generalmente rappresentato da lana sintetica, ed uno a funzione prettamente biologica, costituito da materiali inerti ad alta porosità, quali i cannolicchi del Sera Siporax. La lana trattiene i materiali residui più grossolani in sospensione (escrementi, cibo non consumato, ecc.) e quindi va lavata e ripulita periodicamente (ogni 10-15 giorni); i cannolicchi di Siporax (che una volta inseriti non richiedono manutenzione) consentono l’insediamento di colonie batteriche in grado di trasformare le sostanze nocive prodotte dall’attività dei pesci in sali minerali innocui. A tal fine, al momento del primo allestimento dell’acquario e durante le periodiche attività di manutenzione del filtro aggiungiamo nel filtro Sera Nitrivec, soluzione concentrata di batteri. Nonostante la presenza del filtro, alcune sostanze tenderanno comunque ad accumularsi nell’acqua, rendendo indispensabile provvedere a dei cambi parziali. Essi dovranno essere ripetuti settimanalmente e rappresentare circa il 10-15% del volume totale dell’acqua, che dovrà essere preparata come sopra menzionato per il primo riempimento della vasca. Una volta assicurato al nostro pesciolino un ambiente adatto occorrerà fornirgli un’alimentazione sana ed equilibrata. Ricordiamoci che il pesce rosso è un onnivoro con preferenze vegetariane (non possiede quindi gli enzimi necessari per digerire i carboidrati delle briciole di pane!); assicuriamogli quindi cibi specifici e variati, ricchi di vitamine, che esaltino i suoi colori brillanti. Fra questi Sera Goldy, mangime in scaglie ricco di Spirulina, alga unicellulare dalle eccezionali proprietà nutritive; Sera Royal è un mangime granulare a base di cereali ed integrato da vitamine, ideale come cibo base; inoltre Sera Goldy Color, in granuli, ricco di Spirulina e caroteni, appositamente studiato per aumentare la brillantezza e l’intensità dei colori. In conclusione, un giusto habitat ed una corretta alimentazione sono le regole basilari per mantenere con piena soddisfazione il nostro pesce rosso, come pure ogni altro tipo di pesce: applicando con regolarità i suggerimenti su citati saremo in grado di garantirgli una lunga vita (anche più di 10 anni) e di godere di un “mondo acquatico secondo natura”.
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