Africa Orientale, Somalia – habitat ipogeo
Ordine: Cipriniformi
Famiglia: Ciprinidi
Genere e specie: Phreatichthys andruzzii
Nome comune: Pesce cieco di Andruzzi
Dimensioni massime: 25 cm
Alimentazione: carnivoro
Riproduzione: oviparo
Comportamento: pacifico - gregario
Phreatichthys andruzzii è uno dei vertebrati più specializzati per la vita
sotterranea e presenta in maniera molto marcata le caratteristiche tipiche degli
organismi troglobi.
La cute priva di scaglie e di pigmenti lo fanno apparire di colore rosa,
rendendo visibili alcune viscere interne. Il suo tasso metabolico è inferiore a
quello degli altri pesci, favorendone la notevole longevità: esemplari catturati
in natura oltre 30 anni fa, vivono tuttora negli allevamenti del Museo di Storia
Naturale di Firenze.
Alla nascita gli avannotti presentano occhi rudimentali che si sviluppano
solamente per le prime 36 ore di vita, a cui segue un processo degenerativo che
porta alla loro scomparsa entro quattro settimane. Phreatichthys andruzzii è
perciò uno dei pochissimi pesci ipogei non solo cieco, ma addirittura
completamente privo di occhi, anche se, grazie ad altri organi fotorecettori, è
in grado di percepire la presenza di luce ed evitarla.
L’elevato grado di regressione di molte strutture in questo caratteristico
animale è da mettere in relazione con il lungo periodo di tempo trascorso dal
momento in cui i suoi antenati colonizzarono l’ambiente ipogeo. Il confinamento
di Phreatichthys in acque sotterranee è avvenuto circa 3,5 milioni di anni fa,
quando in seguito all’apertura della Rift Valley la progressiva desertificazione
della Somalia determinò la scomparsa di molti fiumi in superficie. Questo non è
un caso isolato nella penisola somala, dove sono presenti anche altri pesci (un
altro ciprinide, Barbopsis devecchii, e un pesce gatto, Uegitglanis zammaranoi)
i cui antenati epigei riuscirono, in tempi più recenti, ad adattarsi ad un nuovo
habitat privo di luce e a colonizzare alcuni bacini idrografici sotterranei.
Ciascuna di queste specie ipogee somale vive in bacini distinti rispetto alle
altre e, in quelli in cui è presente Phreatichthys, sono state trovate solamente
due specie di crostacei, che costituiscono una possibile fonte di cibo per
questo ciprinide dalla dieta carnivora.
Sono comunque stati osservati, sia in natura che in cattività, episodi di
cannibalismo che vedevano coinvolti individui con una cospicua differenza di
taglia.