Africa Occidentale
Fiume Congo (yaèrè)


Ordine: Perciformi
Famiglia: Ciclidi
Genere e specie: Pelvicachromis pulcher
Nome comune: Ciclide pancia rossa
Dimensioni massime: 10 cm
Alimentazione: carnivoro
Riproduzione: oviparo con cure parentali
Comportamento: territoriale

Ordine: Siluriformi
Famiglia: Mocochidi
Genere e specie: Synodontis nigriventris
Nome comune: Pesce gatto a testa in giù
Dimensioni massime: 14 cm
Alimentazione: carnivoro
Riproduzione: oviparo con cure parentali
Comportamento: pacifico

Ordine: Osteoglossiformi
Famiglia: Pantodontidi
Genere e specie: Pantodon buchholzi
Nome comune: Pesce farfalla
Dimensioni massime: 10 cm
Alimentazione: carnivoro
Riproduzione: oviparo
Comportamento: territoriale

Ordine: Caraciformi
Famiglia: Caracidi
Genere e specie: Phenacogrammus interruptus
Nome comune: Congo tetra
Dimensioni massime: M 8,5 cm – F 6 cm
Alimentazione: carnivoro
Riproduzione: oviparo
Comportamento: pacifico - gregario

Ordine: Osteoglossiformi
Famiglia: Mormiridi
Genere e specie: Gnathonemus petersii
Nome comune: Pesce elefante
Dimensioni massime: 23 cm
Alimentazione: carnivoro
Riproduzione: oviparo
Comportamento: territoriale - notturno


Fra la densa vegetazione galleggiante di queste acque acide troviamo il caratteristico Pantodon buchholzi, comunemente chiamato pesce farfalla africano, così detto per le pinne pettorali, molto sviluppate, ed estese come ali, tanto da consentirgli piccoli voli fuori dall'acqua, respirando aria attraverso la vescica natatoria vascolarizzata.
La larga bocca rivolta verso l'alto e provvista di numerosi denti (dal greco pan tutto e odóntos denti) rivela che questo pesce è un cacciatore di superficie, specializzato nella cattura di piccole prede lungo il pelo dell'acqua, dalla quale fuoriesce planando con le ampie pinne pettorali fino ad una distanza di 3-5 metri.
Altro pesce dalla curiosa fisionomia è Gnathonemus petersii, conosciuto come pesce elefante per la bocca prominente con mascelle prive di denti e labbro superiore caratteristicamente allungato in una sorta di proboscide. Questa particolare conformazione anatomica si è evoluta come adattamento alle condizioni ambientali tipiche di questi corsi d’acqua, dalla scarsa visibilità a causa del materiale in sospensione.
Non a caso presenta occhi di regola piccoli, dalla retina poco sviluppata, insufficienti quindi per la ricerca del cibo, che viene affidata invece ad altri organi sensoriali, più precisamente a questa sensibile appendice buccale, ricca di terminazioni tattili e gustative, con la quale il pesce elefante sonda il fondale fangoso a caccia dei minuscoli invertebrati di cui si ciba. Ma l’adattamento anatomico più singolare, sviluppato da questo pesce per sopravvivere nelle torbide correnti dei fiumi africani, consiste nella presenza a livello della coda di un organo elettrico, derivante dalla trasformazione dei muscoli caudali e capace di emettere ininterrottamente una debole corrente (generalmente di pochi V), di alta frequenza e bassa intensità. Una sorta di radar che sta alla base delle sue relazioni intra - ed interspecifiche: grazie ad esso il pesce elefante riesce a "vedere", cioè ad evitare ostacoli, individuare il cibo, riconoscere gli individui della stessa specie ed anche eventuali predatori.
Un altro curioso abitante delle acque scure e tranquille è il Synodontis nigriventris, denominato Pesce gatto a testa in giù, poiché nuota sul dorso col ventre rivolto verso l’alto quando si nutre in superficie di larve di zanzara. Questo caratteristico assetto “capovolto” si ritrova anche nella colorazione, scura sul ventre e chiara sul dorso, che ha lo scopo di renderlo più mimetico alla vista dei predatori.