La Tubercolosi dei pesci è
causata da micobatteri e aggredisce soprattutto animali sottoposti a cattiva alimentazione
e a carenze vitaminiche. La malattia si presenta
in maniera simile a quella provocata dall'Ichthyophonus
ed entrambe sono incurabili.Tubercolosi dei pesciCome nell'uomo anche nel pesce la tubercolosi è causata da micobatteri. Essa insorge prevalentemente in caso di stati di debolezza dell'organismo, cattive condizioni di vita e carenza di vitamine. In condizioni ottimali di allevamento la maggior parte delle specie ittiche può respingere un'infezione da batteri tubercolari. Sono particolarmente a rischio gli occupanti di acquari riccamente popolati. I micobatteri possono essere presenti in forma latente in qualsiasi acquario. Trovano condizioni di vita ideali soprattutto in zone povere di ossigeno, come nel materiale di fondo, nella melma, nei resti di cibo e su pesci morti. Spesso la malattia è a decorso lento e soltanto saltuariamente, nel giro di alcuni mesi, muoiono singoli pesci; in altri casi, invece, la malattia si presenta con andamento epidemico e tutta la popolazione ittica muore entro poche settimane. I sintomi esterni di un'infezione tubercolare sono diversi a seconda della specie e della robustezza individuale anche all'interno della medesima specie. Inoltre, i sintomi descritti di seguito si presentano anche in altre malattie, sicché costituiscono solo un segnale d'allarme alla cui comparsa la causa dev'essere chiarita mediante dissezione. Sarebbero da citare: rigonfiamento dell'addome per via di un accumulo di liquido nella cavità addominale, dimagrimento fino a presentarsi un dorso sottile (a lama di coltello), ventre infossato, perdita delle squame e squame sollevate, ulcere cutanee aperte, esoftalmo fino a perdita degli occhi, colonna vertebrale incurvata, colori sbiaditi, nuoto a scatti, strusciamento con il ventre, reazioni e riflessi molto rallentati, pallore, rifiuto del cibo, isolamento e stazionamento negli angoli della vasca. I sintomi citati possono manifestarsi singolarmente oppure se ne osservano alcuni contemporaneamente. Dopo la dissezione si allestiscono dei preparati per sfilacciatura degli organi. In caso di attacco pesante, esaminando con una lente dingrandimento il fegato e la milza si notano dei noduli biancastro-grigi. Questi si formano a causa di reazioni di difesa dell'organismo, poiché esso cerca di isolare dal tessuto sano i focolai batterici circondandoli con del tessuto connettivo. Nell'immagine al microscopio il contenuto della cisti appare di colore giallastro o bruno chiaro uniforme, l'involucro di tessuto connettivo è chiaro, trasparente ed incolore. Le cisti si possono confondere facilmente con quelle di Ichthyophonus. Al contrario di queste, le cisti tubercolari non sempre sono rotonde. In un'infezione pronunciata da micobatteri, generalmente nel preparato per schiacciamento si trovano cisti rotonde, allungate e ramificate. Comunque, una confusione con Ichthyophonus non ha effetti rilevanti, poiché entrambe le malattie non permettono alcun trattamento. La distinzione è indubbia mediante colorazione delle cisti schiacciate. Nei preparati si vedono allora dei batteri a bastoncello lunghi 1-5 µm e larghi 0,2-0,6 µm, colorati di rosso. Anche quando sono vivi non sono mobili. Cisti tubercolari spesso si riscontrano anche negli organi di pesci sezionati per altre malattie. La malattia può nuovamente insorgere quando le condizioni ambientali peggiorano oppure i pesci sono sottoposti a stress. In questo caso i micobatteri si diffondono nell'organismo e colpiscono altri organi. Come contromisura si consiglia di creare le migliori condizioni di vita. I pesci sospetti e visibilmente ammalati vanno posti in quarantena. Una volta dimostrata la presenza di tubercolosi, gli esemplari colpiti vanno uccisi e distrutti. Nel caso di insorgenza a carattere epidemico in acquario, vanno distrutti tutti i pesci e si deve disinfettare accuratamente acquario, apparecchiature ed attrezzi.. . . . . . . . |
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