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Dieter Untergasser, appassionato acquariofilo da quarant'anni e ricercatore da oltre 20, è una delle maggiori autorità del settore e da alcuni anni collabora con la sera. |
Temperatura dell'acqua troppo
elevata: abbassarla lentamente. Carenza di O2 o eccesso di CO2: verificare il dosaggio dell'impianto di anidride carbonica se presente. Malattia delle branchie: continuare con la tavola G - Branchie. . . . . . . . . . . . |
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Se le branchie sono lilla,
intossicazione da ammoniaca. . Intossicazione da nitriti. . . . . . . . . . . . . . |
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Nell'acqua è presente una sostanza tossica: se recentemente è stato aggiunto un medicinale, effettuare cambi d'acqua ripetuti e filtrare con carbone attivo nuovo. Verificare la presenza di sostanze tossiche nella vasca e negli elementi decorativi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . |
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Potrebbero soffrire di parassiti
della pelle: continuare con la tavola E - Mucosa . Oppure potrebbero soffrire di parassiti dell'intestino: continuare con la tavola H - Feci . Emoflagelleti potrebbero essere presenti nel sangue: la cura ha esiti incerti. . . . . . . . . . . . . . . . |
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I pesci soffrono di flagellati
intestinali: continuare con la tavola H - Feci. In genere anche tubercolosi e idropisia si manifestano con questi sintomi. . . . . . . . . . . . . . |
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Il parassita potrebbe essere la Tricodina
sp., un ciliato che si nutre di batteri che vivono sulla mucosa del pesce. La cura è semplice ed efficace. . . . . . . . . . |
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Il pesce è infestato da columnaris
(Flexibacter columnaris) più o meno pesantemente; l'insorgere della malattia è
dovuto essenzialmente a carenze vitaminiche e
alle condizioni dell'acqua non ottimale (eccesso di
ammoniaca e carenza di ossigeno). La
cura è efficace se tempestiva; se trascurata si
aggrava con l'attacco di fungosi. . . . . . . . . . |
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Probabilmente la causa è l'Ichthyophonus,
un fungo che si sviluppa all'interno del pesce pregiudicandone gli organi. La malattia,
molto simile alla tubercolosi, è incurabile. Per
una diagnosi precisa necessita la dissezione del pesce. . . . . . . . . . |
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Il Cryptocarion
irritans si manifesta in maniera simile all'Ictyo, ma è più pericoloso portando
il pesce alla morte in soli 5 giorni: la cura
perciò deve essere tempestiva. Il trattamento va ripetuto dopo una settimana. . . . . . . . . . |
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La specie Lernaea e quelle affini
hanno poco dei Crostacei a cui appartengono: sono specializzate nel suggere il sangue e
prediligono la cavità branchiale e orale sia dei pesci marini che dulcacquicoli. (cura) . . . . . . . . . |
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La Chilodonella cyprini è
un protozoo ciliato che a volte viene introdotto con cibo vivo. Attacca preferibilmente
pelle e branchie. Il parassita, come tutti i ciliati, è in grado di nuotare e di
infettare quindi altri pesci. In casi meno gravi è sufficiente un antiparassitario; se la malattia è in uno stadio
avanzato è meglio abbinare un antibatterico. . . . . . . . . . |
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La Brooklynella
hostilis è un protozoo ciliato simile alla Chilodonella
d'acqua dolce. Scoperto da poco, questo parassita è molto pericoloso creando delle vere
epidemie in acquari con pesci sotto stress e condizioni igieniche precarie. La cura deve
essere ripetuta per 3 - 4 giorni consecutivi, in ambiente separato e filtraggio a base
solo di lana e forte areazione. Le dosi di medicinale devono essere raddopiate rispetto
a quelle indicate. Il parassita non è sensibile al
solfato di rame. . . . . . . . . |
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Costia . . . . . . . . . |
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Pleistophora . . . . . . . . . |
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Linfocisti . . . . . . . . . |
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Dracunculoidea . . . . . . . . . |
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Dermocystidium . . . . . . . . . |
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Il pesce soffre di Infezioni
batteriche agli organi interni: la cura deve utilizzare un
medicinale che possa essere veicolato dal sangue
ai tessuti interni. In genere anche tubercolosi e idropisia si manifestano con questi sintomi. . . . . . . . . . |
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Camallanus . . . . . . . . . |
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Gli Sporozoi generano all'interno
della muscolatura delle cisti che provocano delle deformazioni somatiche. I parassiti
portano alla degenerazione dei tessuti e alla morte del pesce. Non esiste cura. Sintomi simili vengono provocati dalla tubercolosi dei pesci. . . . . . . . . . |
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Il valore del pH potrebbe non essere
corretto: controllare i valori del pH,
ammoniaca e
nitriti; eventualmente effettuare un
cambio d'acqua. La colorazione dei pesci rispecchia il loro benessere e una alimentazione monotona comporta sintomi di carenza . . . . . . . . . |
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Sanguisughe . . . . . . . . . |
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Le metacercarie sono le forme
incistate di alcuni parassiti (Trematodi digenici) che sfruttano il pesce come ospite
intermedio. Non provocano gravi danni al pesce che può vivere a lungo in questa
situazione. . . . . . . . . . |
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malattia da gas . . . . . . . . . |
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Lymphocystis . . . . . . . . . |
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Si tratta di ooteche di Copepodi
come la Lernaea. La parte anteriore dei parassiti è
impiantata più in profondita nella pelle. I Copepodi sono dei crostacei, spesso
parassitano i pesci veicolando molte verminosi. . . . . . . . . . |
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Branchiomyces . . . . . . . . . |
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anemia . . . . . . . . . |
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Infiammazione della vescica
natatoria probabilmente da raffreddamento: porre il pesce in quarantena e aumentare la
temperatura di 2 - 4 °C. Se la malattia non regredisce iniziare la cura a temperatura normale. . . . . . . . . . |
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pH basso . . . . . . . . . |
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pH alto . . . . . . . . . |
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Potrebbe trattarsi di Mixosomiasi,
di Idropisia infettiva o di altra malattia
grave: per una diagnosi precisa necessita la dissezione del pesce. Per il primo
caso non si conoscono cure efficaci. . . . . . . . . . |
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Può trattarsi di un danno
genetico oppure di una carenza vitaminica
durante l'accrescimento: opercoli branchiali accorciati o sollevati derivano proprio da
quest'ultimo caso. . . . . . . . . . |
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Scompensi alla Tiroide portano alla
formazione di processi tumorali per lo più benigni che possono regredire con l'aggiunta
costante di iodio nell'acqua o meglio ancora
nel cibo. I funicoli nervosi che controllano la colorazione della pelle a volte rimangono
compressi dalla formazione tumorale conferendo una colorazione nera ad una zona della
testa. . . . . . . . . . |
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Si può trattare delle malattie
più disparate. . . . . . . . . . |
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La cornea potrebbe aver subito
un'escoriazione: la cura prevede un
disinfettante protettivo durante la rigenerazione. Se nell'occhio sono presenti delle larve di vermi osservabili con una lente, il pesce può vivere ancora a lungo: la malattia non è curabile ma non è infettiva. Infine l'occhio ha subito un'infezione batterica (causa più probabile): la cura prevede l'azione combinata di un antibatterico e di un antiparassitario. . . . . . . . . . |
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Poiché
le ferite possono essere
infettate da funghi e batteri, il pesce deve essere posto in quarantena e protetto con un trattamento preventivo. . . . . . . . . . |
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Questi innocui sanguinamenti
compaiono spesso dopo una pulizia intensiva del luogo di deposizione o dopo combattimenti
in cui i pesci si prendono per la bocca. Una cura
preventiva antibatterica può essere necessaria nei casi più gravi. . . . . . . . . . |
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Il pesce è colpito da un melanosarcoma:
si tratta di un tumore maligno incurabile . . . . . . . |
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Il pidocchio delle carpe è stato
introdotto in acquario attraverso cibo vivo prelevato in natura. Si può procedere
all'eliminazione manuale del parassita oppure intervenendo per via medica. . . . . . . . |
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