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ASSIMILAZIONE
RADICALE (FLUTTUANTE E IPOGEA) E FOGLIARE
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Le piante emerse utilizzano l'acqua per veicolare
i sali minerali assorbiti dal terreno: il vapore acqueo viene fatto uscire dalle foglie
attraverso gli stomi, simili ai nostri pori cutanei; la depressione che così si crea
richiama altra acqua e sali, veicolandoli attraverso i vasi linfatici ad ogni
organo. Tale processo viene chiamato "traspirazione".
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Le piante che conducono vita sommersa non possono
usufruire di questo meccanismo: l'assorbimento avviene in buona parte attraverso le stesse
foglie, che spesso sono molto piccole e sottili, e in parte attraverso le radici ipogee
(sotterrate) o avventizie (fluttuanti). La mancanza di traspirazione costringe le
piante a trasportare la linfa mediante continue e piccolissime variazioni di pressione
osmotica (gradiente osmotico). In acquario bruschi cambiamenti di conduttività
possono arrestare questo processo portando la pianta a morte in pochi giorni.
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Le radici, soprattutto quelle ipogee, rilasciano
degli acidi (carbonico e malico) per disciogliere le molecole complesse che trovano nel
terreno e poterle quindi assimilare e trasformare in linfa. Essa viene quindi veicolata
nei vasi linfatici contro gradiente pressorio con notevole dispendio energetico.
Tale energia viene fornita da un'elevata attività respiratoria a livello radicale,
possibile solo se è presente un leggero ma continuo afflusso di acqua nuova come avviene
con l'uso del Sera Floradepot.
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In acquario l'apporto di oligoelementi e ferro è
garantito dalla somministrazione costante del Florena e Florenette A, il primo
liquido per l'assimilazione fogliare e delle radici avventizie, il secondo in pasticche a
lenta cessione per le radici ipogee (Vedere scheda allegata).
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